Alcuni vecchi tappeti orientali che sembrano “normali” possono oggi valere cifre altissime, soprattutto se sono pezzi annodati a mano, provenienti da aree storicamente pregiate (Persia/Iran, Anatolia, Caucaso, India) e in buone condizioni. Il dettaglio sul bordo, spesso ignorato, è uno dei punti chiave per capire se hai sotto i piedi un’opera artigianale rara o un semplice tappeto industriale.
Perché sono così ricercati
I tappeti orientali antichi sono considerati oggetti d’arte: uniscono storia, artigianato e decorazione, e alcuni esemplari sono stati battuti all’asta per milioni di dollari, come i grandi tappeti persiani Safavidi o Kirman del XVII secolo. La crescente attenzione per l’arredo vintage e il ritorno ai materiali naturali ha riportato in auge molti tappeti persiani, caucasici e anatolici che un tempo erano considerati semplici complementi d’arredo.
Quali tappeti oggi valgono di più
In generale, hanno forte mercato i tappeti:
- Persiani antichi (Isfahan, Qum, Tabriz, Nain, Kashan, Kirman), con alta densità di nodi e spesso seta nell’ordito o nel vello.
- Anatolici e caucasici antichi, con motivi geometrici, colori vegetali e formato “da preghiera” o da sala, sempre rigorosamente annodati a mano.
Contano molto anche età, rarità del disegno, qualità dei colori naturali e stato di conservazione, fattori che spiegano le aggiudicazioni record in aste internazionali.
Il dettaglio sul bordo: cosa controllare
Il bordo (lato lungo e testate) è spesso la “carta d’identità” del tappeto:
- Finitura manuale: bordi leggermente irregolari, cuciture non perfettamente perfette, piccole variazioni nello spessore indicano tessitura artigianale; bordi troppo perfetti e rigidi suggeriscono produzione industriale.
- Frange e capi d’ordito: frange che sono la naturale prosecuzione dell’ordito (non cucite dopo) sono tipiche dei tappeti annodati a mano di qualità.
- Firme, date o cartigli: su alcuni tappeti persiani compaiono firme del maestro o iscrizioni sul bordo interno o alle testate; questi elementi possono aumentare molto il valore, specie se collegati a scuole o atelier celebri.
Piccole “imperfezioni buone”, lievi asimmetrie tra un lato e l’altro del bordo o variazioni minime nei motivi, sono spesso segno di lavoro manuale, non un difetto.
Perché il mercato li rivaluta
Negli ultimi anni collezionisti e case d’asta internazionali hanno spinto in alto i prezzi di tappeti antichi particolarmente rari, con aggiudicazioni da record per pezzi persiani storici. Allo stesso tempo, il design contemporaneo di fascia alta utilizza sempre più spesso tappeti orientali autentici come pezzi “statement”, alimentando domanda e rivalutazioni sorprendenti per molti manufatti conservati in case private.
Cosa fare se il bordo “ti convince”
Se sospetti di avere un tappeto interessante:
- Scatta foto nitide di tutto il tappeto, del retro, dei bordi e delle frange, con misure precise (lunghezza, larghezza).
- Non lavare, non sbiancare frange e non fare restauri fai‑da‑te: un intervento sbagliato può far scendere di molto il valore collezionistico.
Puoi inviare le foto a un negozio specializzato in tappeti orientali o a un dipartimento di tappeti di una casa d’aste, che spesso offre valutazioni preliminari gratuite o su appuntamento.
Attenzione a imitazioni e perizie “facili”
Esiste un vasto mercato di tappeti “in stile persiano” o “vintage” industriali, spesso fatti a macchina e invecchiati artificialmente, che non hanno il valore dei pezzi antichi annodati a mano. Per evitare errori:
- Diffida di chi offre valutazioni altalenanti o propone subito un acquisto in contanti senza documentazione.
- Per tappeti che sembrano importanti (vecchi, in seta, con firme o iscrizioni) conviene sentire almeno un esperto riconosciuto o una casa d’aste con un reparto dedicato a tappeti antichi.
Se vuoi, puoi descrivere il tuo tappeto (dimensioni, colori, motivi principali e come appare il bordo) e aiutare a capire se merita un controllo professionale più approfondito.
