Le lire italiane fuori corso hanno quel fascino un po’ nostalgico che ti fa venire voglia di aprire un cassetto, rovesciare un vecchio salvadanaio e chiederti: “E se qui dentro ci fosse qualcosa che vale davvero?”. Da quando nel 2002 è arrivato l’euro, molte monete sono diventate solo ricordi, ma alcune, per i collezionisti, sono piccole pepite. Il punto è capire quali conservare, e soprattutto perché.
La regola che cambia tutto: non è “lira”, è conservazione
Nel collezionismo di numismatica la differenza tra una moneta “carina” e una moneta desiderata sta spesso in una parola: fior di conio. Significa che la moneta è praticamente perfetta, non ha circolato, non è stata graffiata, consumata o ossidata.
In pratica:
- Monete comuni e usurate: spesso valgono il nominale, o quasi nulla per un collezionista.
- Monete rare, in fior di conio, oppure con errori di conio: possono salire di valore in modo sorprendente.
Le monete che vale la pena mettere da parte (con valori indicativi)
Qui sotto trovi alcune delle lire più ricercate, quelle che, se ti capitano tra le mani in buona conservazione, meritano una seconda occhiata.
5 lire 1956
Ha una tiratura molto bassa rispetto ad altre annate (circa 400.000 pezzi), ed è un classico “controlla subito”.
- Valore indicativo: da circa 50€ in conservazione media fino a 1.500€ in fior di conio.
10 lire 1947 “Olivo”
Questa è una di quelle monete che fanno battere il cuore ai collezionisti, perché è considerata molto rara.
- Valore indicativo: può arrivare a oltre 4.000€ in alta conservazione.
10 lire 1954
Meno chiacchierata dal grande pubblico, ma con un valore collezionistico importante, in genere superiore a molte annate comuni.
50 lire 1958
Non è impossibile da trovare, ma nemmeno banale, e in fior di conio cambia faccia.
- Valore indicativo: da circa 20€ fino a 2.000€ in FDC.
100 lire “Minerva” da controllare bene
Qui succede una cosa interessante: alcune annate sono comuni, ma se le trovi perfette diventano improvvisamente appetibili.
- 100 lire 1955: anche se molto coniata, in fior di conio può arrivare fino a circa 1.200€.
- 100 lire 1957-1961: spesso tra 300 e 600€ se in condizioni eccellenti.
- 100 lire 1962-1963: circa 95-230€ in FDC.
- 100 lire 1964-1967: intorno ai 50€ in alta conservazione.
500 lire d’argento 1957 “Caravelle”
È tra le regine della collezione: argento, storia, prestigio, e una richiesta costante. Il prezzo varia molto in base a conservazione e mercato, ma resta tra le più ambite.
Speciali e “prove” davvero interessanti
Alcune emissioni particolari possono essere molto ricercate, soprattutto se in argento e in versione prova (quando riconosciuta e autentica), per esempio:
- 100 lire speciali come “Roma Capitale 1970” in argento con “prova”, fino a circa 1.000€
- Marconi argento “prova”, intorno ai 350€
Errori di conio: quando il difetto diventa un pregio
Un graffio no, ma un vero errore di conio sì. Per esempio alcune 100 lire con difetti visibili o particolarità di battitura possono essere ricercate. Attenzione però: non tutti gli “errori” che si vedono online sono tali, molte volte sono semplici danni da circolazione.
Cosa non conviene conservare (se sono usurate)
Se la moneta è molto comune e circolata, di solito non vale lo spazio che occupa. Ecco una bussola rapida:
| Taglio | Annate comuni (valore basso se non perfette) |
|---|---|
| 5 lire | 1966-1967 circa 5€, dopo 1967 spesso max 2€ |
| 100 lire | 1968-1989 spesso max 3€, dopo 1989 quasi nulla salvo varianti |
| Lire piccole anni ’90 | anche perfette, spesso intorno a 1,5€ |
Due consigli pratici che salvano valore
- Non pulire mai le monete: sembra una buona idea, ma spesso distrugge la patina e abbassa il valore.
- Fai valutare i pezzi importanti con una perizia o da un esperto, soprattutto se pensi di avere una rarità o una prova.
E le banconote?
Anche lì esistono serie ricercate, soprattutto prime serie o combinazioni particolari, ma la logica è identica: rarità e stato di conservazione comandano. Se ne hai alcune impeccabili, vale la pena farle controllare insieme alle monete.




