Pensione contributiva anticipata: chi può richiederla e a che età

Capire la pensione contributiva anticipata è un po’ come aprire una porta “prima del previsto”, ma solo se hai la chiave giusta. E la chiave, qui, non è solo l’età: conta quando hai iniziato a versare i contributi, quanti sono davvero “effettivi”, e soprattutto se l’importo che ne esce supera una soglia precisa. Se ti stai chiedendo chi può richiederla e a che età, la risposta esiste ed è più concreta di quanto sembri.

Che cos’è davvero la pensione anticipata contributiva

Quando si parla di pensione anticipata contributiva, si intende una possibilità di uscita prima della vecchiaia (che in via ordinaria è a 67 anni) riservata a chi è nel regime interamente contributivo, cioè a chi ha iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996 in poi.

Non è una scorciatoia “per tutti”: è una strada parallela, con regole proprie, e con un controllo molto rigido su tre requisiti che devono convivere insieme.

Chi può richiederla (e chi no)

Può accedere chi:

  • è iscritto all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o a fondi sostitutivi o esclusivi compatibili,
  • rientra nel calcolo contributivo puro (primo contributo dal 1996 in avanti),
  • raggiunge contemporaneamente età, contributi effettivi e soglia di importo.

Chi invece ha anche un solo contributo prima del 31 dicembre 1995 normalmente non entra in questa opzione e si muove con le regole della pensione anticipata ordinaria, basate soprattutto sugli anni di contribuzione complessivi.

L’età minima: quando si può uscire

Oggi, l’età minima richiesta è 64 anni. Questo è il primo numero che resta impresso perché è quello che “accorcia” l’attesa rispetto alla vecchiaia.

Detto in modo semplice: se sei nel contributivo puro, a 64 anni puoi provarci, ma solo se gli altri requisiti sono già solidi.

I contributi: attenzione alla parola “effettivi”

Qui spesso nasce la sorpresa. Non basta dire “ho 20 anni”: serve un minimo di contribuzione effettiva, e in genere i contributi figurativi (per esempio alcuni periodi coperti senza lavoro attivo) non entrano nel conteggio per questa misura.

Il requisito minimo oggi è:

  • 20 anni di contributi effettivi

Ma il punto delicato sono le modifiche programmate:

  • dal 2025 il minimo sale a 25 anni
  • dal 2030 il minimo sale a 30 anni

In più, come spesso accade nel sistema previdenziale, possono intervenire adeguamenti legati alla speranza di vita.

La soglia di importo: il vero “semaforo verde”

Anche se hai 64 anni e i contributi richiesti, la pensione viene liquidata solo se l’assegno stimato supera una soglia minima, calcolata come multiplo dell’assegno sociale. È il modo con cui il sistema evita che un’uscita anticipata produca importi troppo bassi.

In linea generale:

  • serve almeno 3 volte l’assegno sociale per la maggior parte dei lavoratori
  • per le donne con figli la soglia può scendere

Una sintesi pratica:

SituazioneSoglia minima (multiplo assegno sociale)
Generalità dei lavoratori3,0x
Donna con 1 figlio2,8x
Donna con 2 o più figli2,6x

Questi valori possono essere aggiornati di anno in anno, quindi vanno sempre verificati sull’anno in cui maturi i requisiti.

Quando decorre: la “finestra” da considerare

Anche dopo aver maturato tutti i requisiti, in genere la decorrenza non è immediata: spesso si applica una finestra di circa 3 mesi dalla data di maturazione. È un dettaglio che cambia la pianificazione, perché quei mesi possono influire su TFR, cessazione del lavoro e calendario personale.

E se hai contributi prima del 1996?

Se hai iniziato prima del 1996, di norma guardi alla pensione anticipata ordinaria, che si basa su lunghi requisiti contributivi (per esempio circa 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, salvo aggiornamenti e casi specifici).

Alternative per “precoci” e categorie tutelate

Se rientri in profili come lavori gravosi o usuranti, caregiver, invalidità, disoccupazione di lunga durata, oppure sei un lavoratore precoce, esistono canali agevolati con verifiche dedicate. In questi casi, però, la parola chiave è una: controllo puntuale dei requisiti, perché ogni categoria ha paletti e procedure specifiche.

In sostanza, la pensione contributiva anticipata si può ottenere a 64 anni, ma solo se hai abbastanza contributi effettivi e un importo che supera la soglia minima: tre serrature, una sola porta.

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